Riunione straordinaria dei Vescovi della Campania, convocata e presieduta dal Cardinale Crescenzio Sepe il giorno 14 settembre a Napoli, per una verifica di quanto già si va facendo nelle singole Diocesi per accogliere migranti e profughi e per una ricognizione di possibili nuove iniziative da assumere rispetto alla crescente emergenza migratoria che va investendo il nostro Paese e, segnatamente, il territorio campano. Da parte nostra non c’è alcun atteggiamento di supplenza delle istituzioni o di altre organizzazioni, ha sottolineato il Cardinale Sepe all’unisono con tutti i Vescovi intervenuti, ma solo il dovere morale di continuare a svolgere un’azione complementare e sussidiaria dell’intervento del Governo, per soccorrere e aiutare i tanti fratelli in cerca di dignità e di futuro che, in misura sempre più numerosa e continua, bussano alle nostre porte e ai quali siamo chiamati a testimoniare l’amore di Cristo che è in noi. E il previsto arrivo di altri tremila migranti, in base al piano nazionale di riparto delle quote, è stato annunciato dal Prefetto, dott.ssa Gerarda Pantalone, che, accompagnato dal vicario, dott. Francesco Esposito, ha preso parte all’incontro, ringraziando per la fattiva vicinanza manifestata dalla Chiesa e rappresentando la urgente necessità di ulteriore aiuto per le nuove esigenze di accoglienza e assistenza. Dall’intervento dei Vescovi è emersa, infatti, la concretezza degli interventi già in atto, per cui tanti migranti sono stati accolti sui territori, anche in quelli a vocazione turistica, nonché la volontà di ricercare e mettere a disposizione altre strutture, affrontando con le istituzioni e risolvendo, però, problematiche e difficoltà di ordine burocratico, attraverso opportune misure straordinarie, ma anche chiarendo responsabilità gestionali, assistenziali, assicurative. Non basta, infatti, l’impegno che la Chiesa profonde quotidianamente attraverso i vari servizi offerti ai poveri e agli emarginati. Soprattutto rispetto agli interventi messi in atto gratuitamente,occorre che vengano superate barriere di ordine burocratico che, troppo spesso, rendono impraticabili gli aiuti, disponendo pertanto un adeguamento normativo che agevoli l’accoglienza straordinaria. In particolare, è emerso l’orientamento ad effettuare un’accoglienza di secondo livello, a beneficio cioè di quelle persone che hanno già ricevuto un permesso di soggiorno e non godono più dei servizi istituzionali della prima accoglienza. Le famiglie e le parrocchie, hanno detto ancora i Vescovi della Campania, potrebbero costituire un volano in questo processo di inclusione sociale e di integrazione, vista la capillare presenza delle comunità parrocchiali sul territorio. Nella sostanza si vogliono perseguire due obiettivi: migliorare le condizioni di socializzazione dei rifugiati, nonché coinvolgere e sensibilizzare le comunità all’accoglienza dei fratelli, accompagnandoli lungo uno specifico percorso di autonomia. E’ in programma, comunque, la convocazione di incontri promossi dai Prefetti delle singole province della Campania per un confronto operativo e organizzativo con le istituzioni locali e i Vescovi diocesani. Intanto, la Conferenza Episcopale Italiana ha chiesto ai singoli Vescovi di far conoscere le accoglienze in atto e le eventuali altre disponibilità. E’ il caso di far presente ancora che attualmente nelle strutture afferenti alla Chiesa cattolica sono circa settemila i migranti accolti, ai quali vanno aggiunti gli assistiti quotidiani rappresentativi delle vecchie e nuove povertà.
Enzo Piscopo